Prosegue il laboratorio di Arteterapia con Eleonora che, in queste ultime settimane, ha proposto agli ospiti di utilizzare un materiale diverso dal solito: l’argilla.
Tra stupore, divertimento e un pò di timore, i nonni si sono avvicinati pian piano all’uso dell’argilla. Se pur molti di loro, di origini contadine, erano soliti lavorare la terra, il contatto con questo materiale ha suscitato in loro reazioni differenti.
L’argilla è fredda, è dura, va manipolata, ammorbidita. E’ un’attività nuova e diversa che stimola e incuriosisce i nonni e, al contempo, un pò li intimorisce: alcuni hanno paura di non saper fare e in un primo momento si tirano indietro, altri hanno le “mani indurite” dal tempo e fanno fatica a mettersi in gioco, altri ancora non si vogliono sporcare e sfiorano appena il pezzo di argilla che hanno a disposizione.
Tuttavia con l’aiuto di Eleonora, con una buona dose di tatto e sensibilità e il gruppo che incita e sostiene, i nonni prendono confidenza con il nuovo materiale e iniziano ad esternare ricordi, pensieri, sensazioni, creando forme dall’aspetto familiare e non.
Si crea un importante contesto di relazione e l’immagine, che sia un dipinto o una scultura, diventa quindi comunicazione. Nel modellare l’argilla l’ospite crea una piccola scultura e in questo modo dà voce a pensieri e idee, comunica i suoi vissuti, le sue relazioni e le sue emozioni, e lo fa con un linguaggio alternativo a quello verbale.