La Fondazione Santa Maria Goretti si estende sul territorio di Corinaldo, nella valle tra il fiume Misa e Nevola, una terra vinicola circondata da vigneti e campi di girasole.

Corinaldo è una città arroccata, fortificata in stile tipicamente rinascimentale, le cui mura risalgono al Quattrocento: la struttura del borgo, le feste di paese e le rievocazioni storiche creano un tipico scenario medievale. Al suo interno palazzi, chiese e opere d’arte rendono il paese un vero e proprio luogo di arte e fede. Il piccolo borgo infatti è conosciuto per aver dato i natali a Santa Maria Goretti, la martire a cui è dedicato il Santuario e di cui è rimasta la casa natale, meta di pellegrinaggi spirituali.

È quindi un territorio ricco che offre, alle diverse realtà della Fondazione, contesti diversi a cui dedicare molteplici progetti.

Oltre alle strutture residenziali la Fondazione gestisce il terreno dedicato al Lavandeto e l’edificio Villa Cesarini

VILLA CESARINI

Villa Cesarini Duranti, elegante e nobile dimora signorile rurale, viene edificata su precedenti resti dal botanico corinaldese Paolo Spadoni attorno alla metà del ‘700, per beneficiare di un luogo di ozio e di studio in cui trascorrere gran parte dei suoi momenti. Passata poi in mano ai diversi proprietari, di cui l’ultimo risulta essere il Conte Giacomo Cesarini Romaldi, assume attorno agli inizi del ‘900 l’attuale aspetto. Oggi è di proprietà della Fondazione S.Maria Goretti, grazie al lascito testamentario del Conte Giacomo riferito agli allora Istituti Riuniti di Beneficenza.

L’antica villa sorge in località Montale, in un luogo scelto nel XII secolo come sede di uno dei castelli o castrum medievali del territorio, quello di Cerqua Cupa (prima attestazione nell’anno 1112), oggi scomparso.

L’intera proprietà è composta da diversi elementi, quali la residenza nobiliare con torre, la chiesa di impianto ottagonale seicentesco, la limonaia, la rimessa delle carrozze con annessa stalla e la casa del custode, connessi tra loro dal grande parco di circa due ettari di superficie, all’interno del quale sono disseminati innumerevoli manufatti romantici di diversa ispirazione che gli conferiscono il nome di giardino eclettico, oltre che da diversi terreni ad uso agricolo.

Al giorno d’oggi questo luogo chiede di essere salvato: in esso sono stati riconosciuti dei valori che vanno necessariamente recuperati e trasmessi. Le risposte sulle tipologie di intervento possono essere molteplici, ma sicuramente sfociano in un nuovo utilizzo dell’intero sistema inteso come un’entità inscindibile, conservandone intatta la bellezza.

IL LAVANDETO

Alle pendici del borgo di Corinaldo si estende un campo di lavanda di quasi cinque ettari.

Quando la lavanda è in fiore, il profumo e il colore dei filari attraggono gli appassionati di fotografia, che si portano via un ricordo indelebile di questo scenario provenzale.

Nei pressi del lavandeto, durante il periodo di fioritura, vengono organizzate passeggiate e cene al tramonto.

Il lavandeto potrebbe essere il contesto adatto per la realizzazione di progetti che coinvolgano gli ospiti delle strutture gestite dalla Fondazione e i cittadini del paese

CORINALDO

Sulla cima di un colle tra le valli del Nevola e del Cesano, nel cuore della campagna marchigiana, Corinaldo offre al visitatore un centro storico affascinante, con un impianto urbano a cavallo tra medioevo e rinascimento. Segno distintivo della città è la cinta muraria con un perimetro di circa un chilometro, straordinario esempio di architettura difensiva. Venire a Corinaldo significa fare un tuffo nella storia, immersi nello splendido paesaggio delle Marche rurali.

MURA

Le possenti mura, edificate nel XIV secolo e ampliate alla fine del XV, sono un vero catalogo degli elementi tipici dell’architettura militare dell’epoca, e percorrendone il perimetro si possono osservare piombatoi, saettiere, feritoie, camminamenti di ronda, torri e porte monumentali.

Il simbolo della cinta corinaldese è la torre pentagonale dello Sperone (XV sec.) che svetta sul versante settentrionale delle mura. Sono affascinanti le tre porte antiche. Porta San Giovanni (XIV/XV sec.), con la “bianchetta”, una piccola porta a fianco dell’ingresso principale che permetteva l’accesso al borgo di notte o durante gli assedi. Porta Santa Maria del Mercato (XIV/XV sec.) è un mirabile complesso difensivo composto da due parti di epoche diverse: un arco ogivale trecentesco al quale, nel 1400, è stato addossato un baluardo poligonale con un’altra porta di accesso. Porta Nova (XV), come indica il nome, è l’ultimo accesso realizzato, edificato in occasione dell’addizione rinascimentale; il suo aspetto è stato modificato con interventi effettuati tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900.

La cinta è contrappuntata anche da manufatti difensivi altrettanto suggestivi, ciascuno legato a una storia particolare come la Torre del Mangano, la Torre del Calcinaro e quella dello Scorticatore.

Per completare il percorso è possibile percorrere un tratto dell’antico camminamento di ronda oppure attraversare i Landroni, un corridoio porticato derivato dalla sopraelevazione verso la cinta muraria degli edifici signorili di Via del Corso, tra il ‘600 e il ‘700.

LA PIAGGIA E IL POZZO DELLA POLENTA

La “Piaggia”, scenografica scalinata di oltre cento gradini, è uno spazio unico e originale nel cuore di Corinaldo, una vera e propria icona del borgo. La maestosa scalinata si distingue nella vista dall’alto della città, come un cardine della struttura urbana. Affiancata per tutto il suo sviluppo dalle caratteristiche case in mattoni, la Piaggia guida il visitatore nell’atmosfera medioevale di Corinaldo.

Nella seconda metà del Quattrocento, il Capitano di Corinaldo Accattabriga vi fece scavare un pozzo per approvvigionare le abitazioni limitrofe, utilizzato fino alla fine dell’Ottocento. Nei primi anni del ‘900 si procedette alla ristrutturazione della via in salita andando a coprire il vecchio pozzo. Nei primi anni Ottanta si decise di scavarne uno nuovo circa a metà della scalinata, attrazione per i turisti e sfondo scenografico per la rievocazione storica della Contesa del Pozzo della Polenta.

CHIESE

Corinaldo è luogo di spiritualità, in particolare dopo la canonizzazione della giovane Maria Goretti, martire della Chiesa Cattolica, tuttavia la densità di edifici religiosi manifesta un’antica attenzione verso la cura dello spirito.

Collegiata di San Francesco (XVIII sec.)

La Collegiata di San Francesco dalla facciata incompiuta ha un impianto a croce latina, ad un’unica navata con cappelle laterali, transetto sormontato da cupola ed absidi. L’interno conserva tracce della primitiva costruzione risalente al XIII secolo. Da vedere i tre dipinti di Claudio Ridolfi, il crocifisso ligneo del 1575 e il fonte al quale venne battezzata la piccola S. Maria Goretti.

Chiesa del Suffragio

Nella parte alta del borgo c’è la Chiesa del Suffragio dall’elegante facciata neoclassica scandita da colonne, capitelli e lesene. Adiacente al Suffragio sorge la chiesa dell’Addolorata e il contiguo ex convento delle suore Benedettine (XVI sec.). La chiesa, a pianta centrale con cupola e lanterna, è ornata da un elegante interno rococò.

Santuario Diocesano di Santa Maria Goretti (XVIII sec.)

Il centro della spiritualità corinaldese è il Santuario Diocesano di Santa Maria Goretti (XVIII sec.) con un’elegante facciata in laterizio. Dentro l’altare maggiore in marmo di Carrara si trova una statua lignea di S. Maria Goretti e un’urna in argento contenente l’osso del braccio, con il quale la martire cercò di difendersi dall’aggressore. Nella cantoria sopra la porta di ingresso si trova un prezioso organo, opera di Gaetano Antonio Callido (1767). In questa Casa del Perdono riposano le spoglie di mamma Assunta accanto a quelle dell’assalitore Serenelli. In località Pregiagna, un paio di chilometri dal centro storico, è possibile visitare la casa natale della Santa.

In aperta campagna, in località Madonna del Piano, si trova la chiesa di Santa Maria in Portuno. È il più antico insediamento del territorio, già abitato in età romana. Sorse qui una prima chiesa paleocristiana, ampliata in età romanica.

SANTA MARIA GORETTI

Maria Goretti nasce a Corinaldo nel 1890 e nel 1897 la famiglia si trasferisce nella campagna romana per cercare lavoro. Nel 1902 il vicino di casa Alessandro Serenelli, ormai ventenne, tenta alcuni approcci con Maria, sempre rifiutati. II 5 luglio, di fronte all’ennesimo rifiuto della giovanetta, Alessandro sferra su di lei ripetuti colpi di punteruolo. Il giorno seguente all’ospedale di Nettuno, prima di spirare, Maria chiede di perdonare Serenelli. Dopo 27 anni di carcere, Alessandro incontra mamma Assunta e i due si riconciliano. Il perdono del suo assassino, assieme alla strenua difesa della virtù, fanno sì che Maria venga proclamata Santa il 24 giugno 1950.

In onore della Martire Santa Maria Goretti, prende il nome la nostra Fondazione.

PALAZZI

Nel cuore del borgo si eleva il Palazzo Comunale (fine XVIII sec.) edificato su progetto dell’architetto Francesco Maria Ciaraffoni dove sorgeva il precedente palazzo municipale di stile rinascimentale. È un notevole esempio di architettura neoclassica con un lungo loggiato prospiciente via del Corso.

Di fronte si trova il maestoso ex convento degli Agostiniani, progettato dall’architetto corinaldese G. Carbonari Geminiani e costruito tra il 1767 e il 1780 con un elegante cortile interno dalle forme borrominiane.

In via del Velluto, uno dei più suggestivi vicoletti del borgo, si trova la Casa del Quattrocento, la più antica abitazione di Corinaldo, raro esempio di architettura minore, perfettamente inserita nel tessuto urbano.

LUOGHI DELLA CULTURA

La Civica Raccolta d’Arte “Claudio Ridolfi” comprende numerosi dipinti di soggetto religioso, pale d’altare recuperate da chiese demolite nel corso dell’Ottocento e opere di Claudio Ridolfi, Ercole Ramazzani, Gaspare Gasparini, Domenico Peruzzini e altri artisti dei secoli XVII e XVIII. Si conservano inoltre 18 splendidi reliquiari a busto in legno scolpito e dipinto, opera raffinatissima di artisti siciliani dei primi anni del Seicento. La pinacoteca ospita una parte della collezione d’arte Nori de’ Nobili (1902-1968).

La Sala del Costume e delle Tradizioni Popolari, espone alcuni degli abiti realizzati dalle abili sarte locali per la rievocazione storica della Contesa del Pozzo della Polenta, prendendo ispirazione dai dipinti dei più famosi pittori dell’epoca rinascimentale. Si trovano anche attrezzi per la lavorazione delle stoffe e tele dipinte ogni anno come palio della Contesa.

 

Teatro comunale "Carlo Goldoni"

All’inizio di Via del Corso troviamo il Teatro comunale “Carlo Goldoni”, costruito tra il 1861 e il 1869 per sostituire il vecchio e non più adeguato Teatro del Sole Nascente. L’interno con platea, tre ordini di palchi e loggione, presenta eleganti decorazioni ed è impreziosito dal suggestivo soffitto dipinto. Uno scrigno ottocentesco perfettamente ristrutturato con i suoi legni, stucchi e velluti.

La Raccolta di Ceramiche d’arte contemporanea “Bojani” conserva una collezione di circa 200 opere donata al Comune dal Prof. Gian Carlo Bojani, scomparso nel 2013. È una raccolta eterogenea per tecniche e stili, con opere di artisti famosi a fianco di quelle realizzate da semplici appassionati, con una selezione voluta dal professore. Un repertorio di forme e colori dal quale lasciarsi suggestionare liberamente, posando lo sguardo su alcuni pezzi di alto valore artistico.

In contrada Madonna del Piano, accanto alla chiesa di Santa Maria in Portuno, una serie di campagne di scavo hanno scoperto un quartiere industriale di epoca romana nel quale si producevano laterizi e ceramiche. Nella chiesa si trovano una preziosa tela di Claudio Ridolfi e una serie di ex voto, oltre ad alcuni elementi architettonici di età romana, reimpiegati nelle edificazioni di epoche successive. Alla chiesa e al percorso esterno si affianca una sala espositiva dove vengono presentate le antiche attività produttive e i materiali rinvenuti nello scavo archeologico.

MANIFESTAZIONI

Corinaldo, comunità vivace e accogliente, organizza originali e curatissimi eventi. La Contesa del Pozzo della Polenta, la più antica rievocazione storica in provincia di Ancona, si svolge in luglio mescolando storia e folclore con giochi storici, gare di arcieri, tamburi e sbandieratori. Nei giorni precedenti la vigilia di Ognissanti a Corinaldo si festeggia Halloween o Festa delle Streghe, evento noto a livello nazionale che porta i visitatori in un mondo magico e fantastico. In estate Corinaldo diventa una piccola capitale della musica jazz, con alcune tra le più prestigiose formazioni a livello nazionale ed internazionale. La stagione di spettacoli del teatro comunale “Carlo Goldoni”, offre un cartellone di spettacoli tra prosa, operetta, balletti e concerti di compagnie professioniste.

FOLCLORE

Corinaldo si è guadagnato nel tempo l’appellativo di “paese dei matti” grazie alle bizzarre storielle di paese che vennero raccolte dal giornalista-fotografo Mario Carafòli. Queste storielle, oggi a tutti gli effetti parte del patrimonio culturale del borgo, sono un modo divertente di scoprire lo spirito del luogo. E allora durante la visita sarà possibile conoscere la vicenda del Pozzo della Polenta oppure quella del Cannone di Fico, senza dimenticare la bizzarra storia del ciabattino Scuretto.

NATURA E PAESAGGIO

Corinaldo, immersa nella storia, vive del rapporto con gli spazi naturali che la circondano, in un dialogo emozionante con il paesaggio marchigiano, segnato dal millenario lavoro dell’uomo, custode della terra e artefice della sua bellezza. Per conoscere il territorio e viverlo in maniera attiva si possono percorrere gli itinerari ciclo-pedonali che si estendono fra città e campagna per circa venti chilometri. Sono cinque percorsi connessi fra di loro da scoprire con mountain bike o city bike, che permettono di conoscere i luoghi attraverso differenti punti di vista.

Altra perla del nostro paesaggio sono i campi dedicati alla coltivazione della lavanda e del girasole che nella bella stagione creano un universo di colori molto suggestivo e meta di tanti appassionati di foto outdoor.

In piena campagna, lungo la valle del Cesano, si trova l’Antico Molino Patregnani, attivo fino agli anni Novanta e oggi trasformato in museo. Negli ambienti originali, che per secoli hanno fatto da punto di riferimento nel territorio per prodotti essenziali come farina, olio e vino, oggi sono esposti oggetti e strumenti usati per il lavoro quotidiano. Visibili anche le macine in pietra del frantoio e le antiche macine del molino.

PRODOTTI SPECIALI DA UN TERRITORIO UNICO

Corinaldo è nel cuore di una terra dalle grandi vocazioni agricole. Il paese si trova nelle terre del Verdicchio e le cantine locali ne producono diverse varietà. Siamo anche in zona di produzione di un’altra DOC marchigiana, quella del Rosso Piceno. Sulle colline è diffusa la coltivazione di olivi con produzione in loco di olio di ottima qualità.

Il borgo offre tante possibilità di gustare piatti tipici nei suoi ristoranti e trattorie. Tra le specialità la polenta e i vincisgrassi, le preparazioni a base di carni di animali da cortile. Tra i dolci le cosiddette “pecorelle” tipiche del Natale ma che nei forni di Corinaldo si possono trovare quasi tutto l’anno.

Di rilievo anche la coltura della lavanda e di altre piante officinali e aromatiche, con produzione di oli essenziali e prodotti cosmetici oppure di elisir digestivi.

Presidenza e Segreteria:
Via Borgo di Sopra, 48
60013 Corinaldo (AN)
Tel. +39 071 67108

E-mail Presidenza: [email protected]
E-mail Segreteria: [email protected] 

Residenza per anziani Santa Maria Goretti:
Viale degli Eroi, 17
60013 Corinaldo (AN)

La Fondazione proviene dalla privatizzazione dell’ex IPAB Istituti Riuniti di Beneficenza di Corinaldo. L’Ente gestisce la Residenza per Anziani “Santa Maria Goretti (Casa di Riposo e Residenza Protetta)

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