Dott.ssa Nicoletta Catani
La figura dell’animatore all’interno di una struttura per anziani è spesso una figura ambigua e sconosciuta circa le funzioni e i ruoli che è chiamato a ricoprire. Si fa spesso confusione tra i compiti che spettano all’educatore e quelli che invece interessano l’animatore. L’animatore geriatrico ha come obiettivo quello di promuovere la qualità della vita dell’anziano attraverso progetti che stimolino la creatività, l’espressività e la socializzazione.
Alla base di questa progettualità c’è l’idea che la vecchiaia non debba essere considerata una malattia, che la persona anziana non venga messa in disparte perché non produttiva o incapace di vivere in pienezza i suoi rapporti sociali.
C’è l’idea che il “vecchio”, nonostante non sia più in forza, possa comunque apparire come un depositario di un patrimonio etico ed affettivo e quindi essere considerato un “ saggio”.
È necessaria pertanto un’educazione sia del singolo che della società in tal senso, perché “l’anziano maggiormente inserito in una rete di supporto sociale e familiare è portato a valutare la propria salute fisica in modo più ottimistico”.
Vista la specificità dell’utente geriatrico (soggetto in età avanzata affetto da varie patologie concomitanti), l’intervento nei suoi confronti dovrà essere multidisciplinare e individualizzato, cioè orientato alla globalità della persona, sui versanti dell’assistenza, della salute fisica e mentale. Ecco che l’animatore risulta la figura in grado di offrire un progetto individualizzato sul piano occupazionale e un sostegno psicologico-psicoterapico, laddove il quadro clinico dell’ospite lo richieda.
L’animatore tenta quindi di restituire individualità, facendo tesoro delle “storie di vita” di ogni singolo anziano, perché solo la narrazione della vita passata e presente fornirà gli ingredienti adeguati per una buona relazione terapeutica e per una buona programmazione degli interventi.
Mantenere un patrimonio emotivo ricco è fondamentale per far si che l’anziano non venga sopraffatto da sentimenti di solitudine, di depressione e di angoscia profonda: questo è l’obiettivo che l’animatore geriatrico si pone di raggiungere e lo fa attraverso la progettazione e l’attuazione di attività ricreative ed espressive.
La nostra struttura propone laboratori manuali per stimolare la creatività e la manualità, giochi di memoria e di società per stimolare le funzioni cognitive e la socializzazione tra gli ospiti, momenti dedicati alla narrazione di storie e tradizioni per conservare un patrimonio ricco e coinvolgente. Si organizzano feste, uscite e momenti di condivisione in collaborazione con le scuole dell’infanzia del territorio, con musicisti locali e con i volontari dell’associazione di clown di corsia “Vip Claun Ciofega”, che partecipano attivamente alle nostre iniziative.
Sul versante psicologico la struttura si propone di offrire sostegno e supporto all’anziano e ai familiari, attraverso colloqui individuali rivolti all’ospite e incontri formativi su aspetti relazionali e sanitario-assistenziali.
Coinvolgere le famiglie e cooperare con una rete sociale è l’obiettivo che la Fondazione Santa Maria Goretti- Servizi alla Persona tenta di perseguire, affinchè l’anziano possa godere di uno stato di benessere psicofisico e relazionale, anche durante l’ultima fase del suo cammino, e i familiari possano continuare ad esercitare la loro azione di cura nei suoi confronti.
BIBLIOGRAFIA
Roberto Franchini “ La figura dell’animatore nelle strutture per anziani”1999