L’importanza della Relazione, della Collaborazione e del Rispetto dell’Altro
Si sono conclusi in questi giorni gli incontri dei nostri ospiti ai centri estivi con i bambini dai 3 ai 12 anni, organizzati dall’Unione dei Comuni delle Terre della Marca Senone e gestiti dalla Cooperativa Sociale H Muta, presso il Convento dei Frati Cappuccini e la scuola di infanzia Andrea Veronica di Corinaldo.
In un’epoca caratterizzata da ritmi frenetici e da un crescente isolamento sociale, i laboratori intergenerazionali rappresentano un prezioso strumento per ricostruire legami tra le generazioni. Coinvolgere anziani e bambini in attività comuni, in contesti educativi, culturali o ricreativi, non è solo una scelta pedagogica intelligente, ma un atto profondamente umano che valorizza la ricchezza dell’incontro tra esperienze e visioni del mondo differenti.
La relazione intergenerazionale è un terreno fertile per lo sviluppo di empatia, affetto e ascolto reciproco. Gli anziani, custodi della memoria e dell’esperienza, trovano nei bambini interlocutori curiosi e spontanei, pronti a lasciarsi affascinare da racconti, giochi e saperi spesso dimenticati. I bambini, dal canto loro, ricevono attenzioni e narrazioni che arricchiscono il loro sguardo sul mondo, scoprendo che la vecchiaia non è sinonimo di debolezza, ma di saggezza e profondità.
Questa relazione diretta favorisce la nascita di legami autentici, spesso affettivi, capaci di contrastare la solitudine degli anziani e di offrire ai più piccoli modelli alternativi a quelli genitoriali o scolastici.
I laboratori intergenerazionali si fondano sulla collaborazione pratica: i giochi proposti dagli anziani sono attività di un tempo, realizzati con materiali di riciclo, che fanno fare un salto indietro, in un’epoca in cui si realizzavano giochi con quello che si possedeva in casa o in giardino. Giocare insieme, mettere in campo le proprie capacità di movimento e un pizzico di buona competizione: sono questi i giusti ingredienti per una collaborazione che non è solo operativa, ma educativa. Attraverso il “fare insieme”, si trasmettono valori come la pazienza, la solidarietà, l’importanza del prendersi cura degli altri e del valorizzare i diversi ritmi e abilità di ciascuno.
Uno degli insegnamenti più importanti che emergono da questi laboratori è il rispetto reciproco. In un contesto di dialogo tra generazioni, si impara ad accogliere le differenze – di età, di linguaggio, di esperienze – come una risorsa. Il bambino impara ad avere rispetto per chi ha camminato più a lungo nella vita, l’anziano impara a mettersi in gioco con leggerezza, lasciandosi sorprendere dalla freschezza dei più piccoli.
Questo rispetto non è un concetto astratto, ma un atteggiamento che si coltiva giorno per giorno, nel contatto concreto, nell’ascolto, nella cura dei gesti e delle parole.
I laboratori intergenerazionali rappresentano una risposta semplice ma potente a una società che spesso tende a separare le età della vita. Promuovono inclusione, reciprocità e continuità tra passato e futuro.
La Fondazione Santa Maria Goretti- Servizi alla Persona mira ad investire in progetti di questo tipo al fine di educare le nuove generazioni alla cura, alla memoria e alla costruzione di una società più coesa e rispettosa.
































































